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Di investimenti con Filippo Piazza, Alumnus M4U, VC Investor e Forbes 30 Under 30 

di Team Editoriale | M4U

Filippo Piazza, 29 anni, oggi è Investment Associate in Angelini Ventures, venture firm globale di Angelini Industries con 300 milioni di euro in commitment, attiva nel mondo della salute (digital health, lifesciences, medtech), di cui ha supportato il management nel lancio. In precedenza, ha lavorato ai nuovi investimenti e al venture capital business development di TIM Ventures. Filippo ha investito in piattaforme come Satispay, Serenis, Webidoo, WeSchool, contribuendone allo sviluppo anche attraverso il coinvolgimento attivo in Consiglio di Amministrazione. Filippo è inoltre attivo in diversi network che mirano a rafforzare l’ecosistema di innovazione e venture capital europeo. Dottore magistrale cum laude in Management ed in Giurisprudenza alla LIUC – Università Cattaneo, durante gli studi è stato rappresentante degli studenti ed ha fondato la Web TV universitaria. Filippo ha maturato esperienze come advisor a fondi di investimento in boutique di corporate finance e studi legali, anche con esperienze internazionali (Hong Kong, Londra, Israele). Successivamente ha supportato il lancio di una startup di Rocket Internet in Italia. Filippo è un appassionato di viaggi, vela, sci e avrebbe voluto fare l’architetto!

Com’è nata la tua passione per gli investimenti? Come spiegheresti il tuo lavoro, di cosa ti occupi, in poche parole?

Credo che la passione per gli investimenti sia dovuta ad un innato spirito imprenditoriale e di iniziativa, e forse un po’ all’aria di azienda respirata in casa. Durante gli studi in giurisprudenza è stato naturale per me appassionarmi ai temi societari ed è per questo che ho deciso fare una seconda laurea in economia, in contemporanea. Se dovessi pensare a quando mi è stata chiara questa passione, direi durante un hackathon da Google in Israele, a Tel Aviv: ho capito di voler contribuire alla crescita di progetti che mirano ad avere un impatto. Come tutte le passioni, ho poi cercato di alimentarla, durante lo scambio universitario ad Hong Kong ho frequentato un corso di Entrepreneurship che mi ha messo in contatto con il mondo del venture capital – considerando il lavoro che faccio oggi, direi, un incontro fortunato! 

Oggi lavoro in un fondo di Venture Capital che ha come investitore un importante gruppo industriale multi-business, dove mi occupo di investimenti in start-up a livello internazionale e seguo attivamente tutte le attività del fondo: lo screening nei nostri verticali di investimento, la due diligence, fino all’esecuzione dell’investimento ed eventualmente un ruolo (nel Board of Directors) per monitorare l’esecuzione della strategia, creare e catturare valore. Nel mio lavoro c’è anche una parte più relazionale che riguarda il coinvolgimento nella relazione con gli stakeholders interni ed esterni e nelle iniziative di ecosistema. 

Quali sono stati ad oggi i momenti salienti del percorso di studio e professionale che per te si sono rivelati fondamentali punti di svolta?

Le esperienze all’estero mi hanno dato esposizione a cose nuove, idee diverse, hanno stimolato la mia voglia di fare ma soprattutto mi hanno dato la capacità di credere in me. Raccontavo proprio su questo blog, qualche anno fa, di quanto abbia significato l’esperienza di anno di liceo trascorso negli Stati Uniti. Inoltre, non appena ho potuto, ho cercato di misurarmi in esperienze lavorative anche molto diverse, che sono state sempre positive, perché affrontate con la voglia di imparare e di mettersi alla prova; poi il lavoro può piacere o meno, ma rimboccarsi le maniche è utile a conoscersi. In ogni caso l’elemento comune è l’intraprendenza, non bisogna avere paura di provare, di chiedere, di sbagliare – all’inizio a tutti devono imparare, ma la voglia di fare viene premiata.

Quando sei stato inserito lo scorso anno tra i Forbes under 30, cos’hai provato? Cos’è stato visto in te per essere incluso in questa prestigiosa lista?

Piccola curiosità, ho scoperto di essere stato inserito tra i Forbes under 30 solamente quando ho acquistato il numero in edicola! Il mio stupore è stato immenso, ed altrettanto forte l’orgoglio di vedere il lavoro che si sta facendo essere riconosciuto dall’esterno, che non è banale. Per me restituire alla mia comunità è un valore importante, sapere che quello che col mio lavoro faccio ogni giorno, contribuisce a migliorare e influenzare un settore nel mio Paese e non solo, che rafforza la comunità di innovatori, ideatori e chi crede in queste idee e ci investe, mi rende ancora più orgoglioso e mi spinge a cercare di farlo sempre meglio. Come spesso accade, oltre al riconoscimento quello che ha veramente valore è quello che c’è dietro: essere stato inserito tra i Forbes 30under30 Italia mi ha dato accesso ad un network di persone molto in gamba, con tanta voglia di fare, e di supportarsi e influenzarsi positivamente a vicenda.

Metaforicamente, qual è il miglior investimento che si può fare su stessi per inserirsi, lavorativamente parlando, con soddisfazione nel contesto economico odierno?

Dipende dalla carriera che si ha in mente, io quando sono uscito dall’università, non vedevo un percorso prestabilito davanti a me, nonostante il percorso di studi in giurisprudenza apparentemente lasciasse solo una rosa di opzioni. Il mio driver principale è sempre stato la curiosità di provare, cercando però di riuscire a dare un collegamento alle esperienze che facevo. Volevo vedere cose stimolanti, avere esposizione sulle persone (che sia top management o un innovatore che crede nella propria idea), e poter avere impatto. E questo ho cercato fin da subito mentre mi inserivo nel mondo lavorativo, provando a costruirmi un profilo unico e con competenze trasversali, e questa cosa fin ora mi ha ripagato. 

Se fossi oggi uno studente universitario, come investiresti il tuo tempo quest’estate?​

Negli anni dell’università ho alternato estati più formative al grande svago, portare avanti due percorsi di laurea ed essere attivo a livello universitario richiedeva un impegno costante; quindi, era un buon compromesso avere qualche settimana dove dedicarsi un po’ alle proprie passioni o a ricaricare le pile. A ripensarci, i miei programmi estivi dipendevano dallo stato di avanzamento dei miei studi, in ogni caso, che si tratti di divertimento o di lavoro, cercherei di godere al massimo il tempo a disposizione, facendo qualcosa che possa accrescere e rafforzare, sia a livello umano che professionale e le due cose possono essere collegate! Un ottimo investimento potrebbe essere approfittare del maggior tempo a disposizione per cercare di conoscere dei modelli di riferimento, mettere a fuoco le proprie aspirazioni o, perché no, entrambi, facendo una chiacchierata con qualche mentore per confrontarsi, conoscere le professioni più da vicino, e magari avere qualche dritta per i prossimi passi! Molte delle lezioni più importanti che applico nella vita lavorativa tutti i giorni arrivano però dal mio bagaglio personale, magari da sport che pratico, come lo sci e la vela. Tra questi c’è sicuramente lo spirito di adattamento a situazioni, persone, attività, e livello di energia, in uno sport davvero integrato nella natura c’è uno spirito di adattamento fondamentale, non si scende in piazza a tirare calci a un pallone ma bisogna monitorare il meteo, capire dove andare, stare attenti alle condizioni che ti circondano, alle manovre dei compagni. Tutta ottima pratica per prepararsi alla vita di tutti i giorni! 


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